Antronaco Angelo
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bio
Nasce in Sicilia ma vive stabilmente a Milano da più di cinquant'anni.
Si avvicina alla fotografia da ragazzo, all'inizio degli anni '70 e in occasione del suo primo viaggio decide di comprare la sua prima reflex e svariati accessori per un reportage.
In Algeria, nel 1978, gli rubano tutta l'attrezzatura e per più di un decennio non fa più fotografie.
Negli anni novanta ricomincia a viaggiare in Asia, Africa, Sud America, Medio Oriente... ma anche nei “set” e negli “habitat” della città che sente come sua, Milano.
La ritrattistica lo appassiona e attraverso la fotografia cerca un contatto intimo con le persone.
Una gamma della sua produzione fotografica è rappresentata dal senso di straniamento: nelle sue immagini le “cose” vengono rappresentate staccate dal loro contesto e dalle associazioni abituali, proponendo mondi inediti ed enigmatici.
L'avvento del digitale lo entusiasma, aprendogli una gamma infinita di possibilità creative da effettuare in postproduzione. Sviluppa così diversi portfolio su svariati temi e soggetti.
Immagini surreali e oniriche caratterizzano la recente produzione.
L'isolamento dovuto al Covid, negli anni appena passati, gli ha dato l'idea per un lavoro che, partendo da alcune fotografie di archivio, opportunamente manipolate, raccontassero “altre” cose.
Ha esposto le sue opere in gallerie pubbliche e in studi privati di architettura, è stato più volte segnalato in svariati concorsi, ottenendo diversi premi (AFI, Premio Chatwin, National Geographic, GEO, DAMart...Festival Fotografico Europeo.).
Sue foto sono state pubblicate sul Corriere della Sera, Repubblica, National Geographic, Dedalo, Officelayout, Casa e Cooperazione...
portfolio: RITRATTI
portfolio: SURREALISTICO
Benvenuti nel mondo fotografico “surrealistico” e nella sua personalissima ”poetica” di A.A.. Guardando le sue immagini sembra di andare alla ricerca di un “varco” per far entrare nell’orizzonte della nostra visione tutto quell’universo fantasioso che non avevamo avuto il coraggio di accogliere. Quel “varco” c'è! L'elaborazione di immagini che vibrano in una dimensione di equilibrio fra sogno e realtà, fra desiderio e immaginazione, fra concretezza e inventiva; il confine è più flebile di quanto si pensi o forse, più semplicemente, non esiste se non nell’abitudine delle convenzioni.
Tutto in questa “realtà sospesa “ è logico ma potrebbe anche essere frutto della fantasia. Il grande pregio di queste fotografie è quello di mantenere viva questa ambiguità come una corda tesa fra ragione e immaginazione.