HUMAN RESOURCES

Lunedì prossimo incontreremo il nostro socio Fabio Natta che ci presenterà il nuovo libro Human Resources.Fabio Natta:
“È su questo tema che si sviluppa il mio lavoro, su quel mondo nascosto nelle fabbriche che ricordiamo solo, ahimè, in occasioni di tragici infortuni o clamorosi licenziamenti.
Gli operai in realtà ci sono sempre, anche quando tutto tace, sempre lì a svolgere le proprie attività.
Ho voluto quindi dare la giusta evidenza a questi uomini, riprendendo i loro gesti quotidiani sul posto di lavoro ma riprendendo soprattutto i loro volti, fieri, stanchi, tristi, compiaciuti, orgogliosi. Cogliere i loro sentimenti attraverso i loro sguardi, mescolare i momenti della loro professionalità con momenti di convivialità o di confronto.”
La serata è aperta a tutti come sempre.

NATTA FABIO

Nato a Milano, ho iniziato a fotografare sin da ragazzo, così, per gioco.

A 17 anni ho acquistato la mia prima reflex.

Da allora la fotografia è diventata ufficialmente la mia passione.

L’attività professionale mi ha portato a viaggiare frequentemente dandomi l’occasione di ampliare la mia ricerca fotografica.

La vita di strada, le persone ed il loro ambiente, oltre all’architettura, sono i soggetti a me più congeniali.

Amo la fotografia in bianco e nero, la mia prima scelta.

Dopo un lungo periodo di inattività, nel 2010 sono entrato a far parte del Circolo Fotografico Cizanum, di Cesano Boscone (MI), punto di partenza di questa passione ritrovata.  Ho successivamente partecipato ad un lavoro di gruppo che ha riscosso nel tempo parecchio successo ed ho frequentato un gruppo fotografico che mi ha dato la possibilità di proporre alcuni miei lavori in mostre collettive di notevole interesse. Dal 2018 faccio parte, in qualità di socio, anche del Circolo Fotografico Milanese. In questo contesto ho seguito per due anni il corso relativo al “racconto fotografico”, organizzato e presieduto da Beppe Vitale, Paolo Del Vecchio e Carlo Cavicchio. Dalla frequentazione di questo corso è nato, insieme ad Elvira Pavesi, il progetto denominato Beton Brut, un lavoro sull’architettura brutalista, anch’esso fonte di grandi soddisfazioni. Un portfolio sulla condizione e l’indifferenza verso gli “ultimi”, uno sulla Città di Venezia nella notte ed uno recente sui volti “mascherati” in tempo di Covid, sono tre dei lavori che ho realizzato. Molti altri stanno prendendo forma.

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